Forse non tutti sanno che nei pressi di Castiglione della Pescaia sorgeva un lago salato nel cuore della Maremma, vide nascere e svilupparsi intorno alle sue sponde importanti centri della civiltà etrusca: il Lago Prile.
Soggiornando presso la nostra struttura Villa Ancora, Casa Vacanze a Castiglione della Pescaia , potrete andare a scoprire quello che resta del leggendario lago e conoscere tutta la sua storia che ha influenzato le sorti della Maremma e dei suoi abitanti.
Dalla nostra struttura potrete raggiungere facilmente una delle più belle riserve protette del territorio toscano che inevitabilmente è legata alla storia del Lago Prile: la Riserva della Diaccia Botrona.
Al tempo degli etruschi nei pressi di Castiglione della Pescaia sorgeva una raccolta d’acqua salmastra formatasi grazie all’accumulo dei detriti portati dal mare.
Fu battezzato lacus Prelius o Prilis: nei pressi del lago nacquero alcuni importanti centri urbani etruschi, ad esempio Vetulonia e Roselle, che, grazie al lago riuscirono a realizzarsi economicamente puntando sul commercio di prodotti ittici e del sale.
Purtroppo in epoca romana, con l’abbandono delle campagne anche il lago Prile fu trascurato e, da utile e prezioso bacino d’acqua divenne una malsana palude, facilitando la diffusione della malaria.
Nella seconda metà del XVI secolo, con la nascita del Granducato di Toscana e sotto il comando della famiglia dei Medici, furono avviati dei lavori di bonifica e di costruzione di canali di scolo che facilitavano il flusso delle acque dal lago al mare.
Avvenuta la bonifica, tra il 1614 e il 1639, fu aperto un Canale Navigante, che consentiva il trasporto delle merci tra Castiglione della Pescaia e Grosseto.
Tra il 1766 e il 1778 le opere di bonifica furono affidate a Leonardo Ximenes, il piano dell’ingegnere prevedeva di trasformare la zona del lago in un’area di pesca in acqua salmastra, tramite il prosciugamento di alcuni settori necessari la costruzione di canali che permettessero il corretto scorrimento dell’acqua, inoltre, vennero assestati l’argine destro dell’Ombrone e gli argini dei fiumi Bruna, Sovata e Fossa .
Proprio in occasione delle opere di bonifica, Ximenes fece costruire la Casa Rossa, detta anche Casa Ximenes, collocata all’estremità iniziale del lago. Le paratie della Casa Rossa servivano per regolare il deflusso dell’acqua salmastra in mare e allo stesso tempo dell’acqua pulita in entrata.
Vent’anni dopo le opere di Ximenes il Canale Navigabile era interrato e i meccanismi della Casa Rossa non funzionavano più.
Per questo, durante il comando della famiglia Lorena sono stati fatti studi e messi in atto vari piani di bonifica della zona del Lago Prile. Lo scopo era di ricavare aree coltivabili risanate e favorire il popolamento del territorio; il progetto promosso da Vittorio Fossombroni, che poi venne esso venne messo in atto il 27 novembre 1828, era quello di colmare integralmente il lago.
Queste opere di bonifiche s’interruppero con l’Unità d’Italia per poi riprendere con Alfredo Baccarini. L’opera di colmata integrale del Lago Prile fu completata durante fascismo, grazie anche alla costituzione del Consorzio di Bonifica Grossetana e la legge sulle bonifiche del 1928 di Mussolini.
Ad opera terminata la malaria venne debellata, grazie anche all’eliminazione della zanzara anofele, della zona del lago Prile rimangono solo alcune piccole paludi, la più rilevante è quella della Diaccia Botrona.